1. Premessa
Come già annunciato nella precedente Newsletter (disponibile qui)[1], in data 25 novembre 2021 la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge recante “Delega al Governo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata” (“Legge Delega”). La Legge Delega (Legge 26 novembre 2021, n. 206) è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 9 dicembre 2021.
Si ricorda che la Legge Delega, da un lato, introduce i principi e criteri direttivi ai quali il Governo dovrà attenersi per l’adozione dei decreti legislativi attuativi della riforma della giustizia civile, e, dall’altro, modifica direttamente alcune disposizioni sostanziali e processuali.
Le principali novità in materia di arbitrato e Alternative Dispute Resolution (ADR), oggetto della Legge Delega, verranno analizzate qui di seguito.
2. Arbitrato
La Legge Delega detta principi e criteri direttivi per la modifica della disciplina dell’arbitrato.
2.1 Disciplina della tutela cautelare in materia arbitrale, prevedendo:
- il riconoscimento agli arbitri rituali del potere di emettere misure cautelari, ove ciò sia previsto nella convenzione di arbitrato o in un atto scritto successivo e “salva diversa disposizione di legge”;
- la possibilità di proporre reclamo dinanzi al Giudice ordinario avverso tali misure, per i soli motivi di cui all’art. 829, comma 1, c.p.c. e per contrarietà all’ordine pubblico;
- il controllo del Giudice ordinario sull’attuazione della misura cautelare emessa in arbitrato.
2.2 Rafforzamento delle garanzie di imparzialità e di indipendenza degli arbitri, mediante:
- la reintroduzione della facoltà di ricusazione dell’arbitro per gravi ragioni di convenienza;
- l’obbligo dell’arbitro, al momento dell’accettazione della nomina, di disclosure delle circostanze di fatto rilevanti ai fini dell’imparzialità e di indipendenza, con sanzione di: (i) invalidità dell’accettazione in caso di omissione della dichiarazione; e (ii)decadenza se la disclosure dovesse risultare incompleta con riguardo ai motivi di ricusazione ex art. 815 c.p.c.;
- la previsione che la nomina degli arbitri da parte dell’autorità giudiziaria sia improntata a criteri che assicurino trasparenza, rotazione ed efficienza.
2.3 Risoluzione di alcuni problemi interpretativi, pratici e di coordinamento, tra cui:
- il riconoscimento del potere delle parti, in caso di decisione secondo diritto, di indicare e scegliere la legge applicabile;
- la previsione dell’espressa esecutività del decreto con il quale il presidente della Corte di Appello dichiara l’efficacia del lodo straniero con contenuto di condanna;
- la riduzione a sei mesi del termine di impugnazione per nullità del lodo;
- lo spostamento della disciplina dell’arbitrato societario nel codice di procedura civile[2], con relativa reclamabilità dell’ordinanza cautelare;
- la previsione di una chiara disciplina della translatio iudicii tra giudizio arbitrale e giudizio ordinario, e viceversa.
3. ADR: mediazione e negoziazione assistita
La Legge Delega interviene anche sugli istituti di risoluzione alternativa delle controversie (mediazione e negoziazione assistita) con l’espressa finalità di incentivarne l’utilizzo. A tal fine, i principi e i criteri direttivi della riforma, inter alia, prevedono:
- l’adozione di un testo unico degli strumenti complementari alla giurisdizione;
- il riordino e l’incremento della disciplina degli incentivi fiscali in materia di mediazione;
- l’estensione dell’obbligatorietà della mediazione alle controversie relative a contratti di franchising, associazione in partecipazione, consorzio, opera, rete, subfornitura, somministrazione e società di persone;
- il favor per la partecipazione personale delle parti alla procedura di mediazione e la possibilità per le stesse di farsi rappresentare da un procuratore, a conoscenza dei fatti, soltanto in presenza di “giustificati motivi”;
- la possibilità per le parti di stabilire che la relazione dell’esperto nominato in sede di mediazione sia producibile in giudizio;
- il favor per la mediazione demandata dal Giudice, valorizzando i contenziosi definiti in mediazione, anche ai fini dell’avanzamento di carriera dei magistrati;
- il potenziamento della formazione e dell’aggiornamento dei mediatori;
- la possibilità che, su accordo delle parti, la mediazione e la negoziazione assistita possano svolgersi telematicamente o comunque da remoto;
- l’estensione della negoziazione assistita alle controversie giuslavoristiche, senza che ciò costituisca condizione di procedibilità della domanda giudiziale;
- la previsione di un unico modello di convenzione di negoziazione assistita, elaborato dal Consiglio Nazionale Forense;
- la possibilità che le parti svolgano “attività di istruzione stragiudiziale” nell’ambito della negoziazione assistita, che possa poi essere eventualmente utilizzata nel successivo giudizio.
[1] La Newsletter ha analizzato le principali novità inerenti il processo di primo grado e le impugnazioni, nonché le altre misure oggetto della Legge Delega.
[2] Oggi prevista dal D.lgs. 17 gennaio 2003, n. 5.